DA CASTEL DI SANGRO ALLA RISERVA NATURALE DI COLLEMELUCCIO

KM. 40,3 - https://www.riservamabaltomolise.it

Di proprietà del duca D'Alessandro di Pescolanciano ed esteso circa 500 ha, |il bosco di Collemeluccio fu portato in dote a questi dalla nobildonna Desiderata Melucci, dalla quale sembra derivi il nome e che lo avrebbe acquistato nel 1628 dall'Università di Pietrabbondante[4]. Rimase di proprietà dei D'Alessandro fino al 1895, anno in cui il Banco di Napoli lo vendette a famiglie del luogo. Negli anni che seguirono fu frazionato più volte per successioni ereditarie finché, a partire dal 1968, l’ex Azienda di Stato per le Foreste Demaniali ha iniziato un’intensa attività di ricomposizione fondiaria che ha portato fino al 1977 (anno di soppressione dell’A.S.F.D.) alla formazione di un consistente nucleo di 363 ettari a fronte dei circa 500 ettari dell’abetina originaria.

Nel 1971 parte del bosco (187 ha) divenne Riserva Naturale Orientata. Nel 1977 ulteriori 160 ha furono dichiarati Bosco da Seme-Riserva Biogenetica.

Infine, con D.M. 23/12/1977 tutti i 363 ettari furono inseriti, insieme con il nucleo di Montedimezzo, in un'unica Riserva della Biosfera.

Nella 26ª Sessione dell’International Co-ordinating Council (ICC) del Programma MAB UNESCO, tenutasi a Jönköping, in Svezia, dal 10 al 13 Giugno 2014, è stata approvata la proposta di ampliamento e di ridenominazione della Riserva MAB di Collemeluccio-Montedimezzo Alto Molise, in quanto la Riserva ampliata soddisfa i requisiti del Programma MAB ed entra a far parte a pieno titolo del Network Mondiale delle Riserve della Biosfera (World Network of Biosphere Reserves - WNBR). A differenza della quasi totalità delle altre aree UNESCO italiane, grazie al processo volontario delle comunità locali si è riusciti a costruire la prima Riserva della Biosfera italiana completamente autonoma da enti parco sia regionali sia nazionali.

© 2020 Wikipedia